le banche e il potere

USIAMO GLI SCEC -

BISOGNA CONOSCERE I MOTIVI DI TANTO DISSENSO ALLA TAV TORINO-LIONE

giovedì 22 dicembre 2011

ALLUCINANTE DICHIARAZIONE DEL SINDACO DI DOLO. I CITTADINI TRATTATI COME PEZZE DA PIEDI!


foto GAZZETTINO DI VENEZIA DEL 21-12-2011


CS CAT 21 DICEMBRE 2011
Gravissime le modalità con le quali è stato gestito il Consiglio Comunale di Dolo; ancora più gravi le dichiarazioni del Sindaco Maddalena Gottardo sull’ ”olio di ricino” per i manifestanti.
Siamo ai limiti dell’apologia di fascismo.

CAT chiede le dimissioni del Sindaco e invita tutte le forze politiche e le organizzazioni democratiche a fare altrettanto;

I Comitati lanciano inoltre la proposta di una grande manifestazione unitaria in difesa della democrazia e della Costituzione.
Sul fronte Veneto City, CAT annuncia fin da subito azioni legali e mobilitazione permanente per bloccare questo devastante progetto.

Che il Sindaco di Dolo avesse un’idea della democrazia e delle istituzioni tutto ad uso e consumo degli interessi privati della Veneto City spa lo si era già capito; ma la scelta di blindare il Consiglio Comunale di ieri, di ostacolare il diritto di informazione, e la dichiarazione sull’”olio di ricino” per i manifestanti, denotano addirittura tendenze fasciste.
A questo punto CAT chiede le dimissioni del Sindaco di Dolo e della sua Giunta, e invita tutte le forze politiche, i Sindaci degli altri Comuni, le organizzazioni della società civile che si riconoscono nell’antifascismo come valore fondante della Repubblica, a fare altrettanto.

Non solo, CAT propone a breve una grande manifestazione unitaria a Dolo in difesa della democrazia e dei valori della Costituzione. CAT sta valutando anche se esistono gli estremi per una denuncia a carico della Sindaca Maddalena Gottardo per apologia di fascismo.
La vergognosa approvazione dell’accordo di programma avvenuta ieri in Consiglio è un passo in avanti per i proponenti, ma per i Comitati la battaglia è ancora lunga e per nulla scontata.
La partecipazione forte e determinata di tanti cittadini e organizzazioni alle ultime manifestazioni dimostra che il dissenso e la voglia di cambiare stanno crescendo sempre di più.
Le azioni legali in sede amministrativa ed eventualmente in sede europea saranno da subito affiancate da iniziative di mobilitazione permanente per ostacolare la fase progettuale ed esecutiva.
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IL COMUNE DI DOLO SULL’AREA COMMERCIALE
Ultimo sì per l’ok a "Veneto City"
Ma la battaglia ora passa al Tar









Mercoledì 21 Dicembre 2011,
La maggioranza (Lega-Pdl) dà il via libera all'accordo di programma per la realizzazione di «Veneto City» - il polo per il terziario avanzato più grande d'Europa - mentre l’opposizione non era nemmeno in aula. Il complesso da 500 mila metri quadri di superficie netta edificabile, che dovrà sorgere al confine tra i comuni di Dolo e Pianiga, lungo la dorsale della Riviera del Brenta, ha visto la sua nascita ufficiale in un clima di crescente tensione. La sala consigliare che ospita solo 40 persone, molte della quali referenti dei partiti di maggioranza o proponenti l'investimento è presidiata dalle forze dell'ordine in assetto antisommossa. Le minoranze, invece, hanno preferito rimanere nella piazzetta sottostante, dove circa 150 persone, appartenenti a comitati, sindacati, associazioni di categoria e gente comune hanno celebrato, (bara compresa) il «funerale della democrazia». Ora i documenti saranno trasmessi a Luca Zaia, per il decreto che dovrà arrivare prima del 31 dicembre. Maddalena Gottardo, sindaco di Dolo, spiega come sia finita solo una prima parte del percorso per la realizzazione del polo per il terziario avanzato. E usa parole dure verso i contestatori. I comitati ed i rappresentanti delle minoranze promettono battaglia a livello legale, «abbiamo già pronti ricorsi al Tar del Veneto». Ora i proponenti l'investimento avranno 18 mesi di tempo per presentare il Piano Urbanistico Attuativo, 24 mesi per convenzionarlo ed un anno per dare avvio ai lavori. A preoccupare molti sono l'aspetto viabilistico (sottostimato l'incremento di 13mila veicoli/giorno) e quello commerciale.
Dubbi anche sulla maggioranza "che rappresenta solo una piccola parte del territorio tra Padova e Venezia".

Inizio modulo
Fine modulo

E i negozi "in lutto" spengono le luci
I Comitati: «Fermeremo noi i cantieri». Cia:«Stupefatti». Confesercenti: «Padania come l’ex Urss»








Mercoledì 21 Dicembre 2011,
(gdc) «Se a margine dell'ultimo consiglio comunale ho detto che l'attuale sindaco aveva ucciso la democrazia, stavolta devo affermare con forza che la democrazia è stata stuprata». A parlare è l'ex sindaco di Dolo, Claudio Bertolin che, come i consiglieri di «Per Dolo cuore della Riviera» ed il «Ponte del Dolo» e numerosi altri esponenti di partito e gente comune, è stato relegato all'esterno del palazzo municipale, essendo arrivato quando ormai l'aula era già stata "occupata" da quella che ha definito la «claque» del sindaco. Duro anche il commento del capogruppo di minoranza, Albero Polo: «Oggi di fatto è stata subappaltata l'amministrazione pubblica alla volontà dei privati». Rilanciando: «È molto grave, se confermato, che l'ufficio stampa di privati abbia deciso chi far accedere o meno alla sala consigliare». Osservando: «Lei (Maddalena Gottardo, ndr) non ha mai concesso nulla alle minoranze, portando avanti scelte discutibili. Oggi il consiglio sembrava un "club privè", dove gli invitati erano già stati scelti prima». E promette battaglia anche in sede giudiziaria. Così come l'hanno promessa Mattia Donadel ed Adone Doni per il Cat: «Siamo già pronti con i ricorsi, daremo battaglia anche nella fase attuativa e i comitati ci saranno anche quando partiranno i cantieri per impedire che avvenga uno scempio di territorio e salute pubblica di queste dimensioni». Ancora più duro il commento di Maurizio Franceschi di Confesercenti: «Se questo è il volto della Padania, somiglia tanto a quello dell'ex Unione Sovietica». Mentre Giorgio Gei, capogruppo de «Il Ponte del Dolo»: «Una cosa del genere non la credevo possibile». Severo anche Luca Lazzaro della Cia: «Quello che è successo ieri a Dolo è da bocciare due volte: nel merito e nel metodo. Come CIA avevamo fatto delle osservazioni sul merito del progetto, che non ci piace e non ci convince. Ma il metodo adottato ieri in Consiglio lascia stupefatti: ci siamo trovati con la sala blindata, agenti in tenuta anti-sommossa, e non è stato permesso a nessuno non solo di esprimere la propria opinione, ma addirittura di assistere alla seduta». Intanto molti commercianti del centro di Dolo, appresa la notizia della ratifica, hanno spento le luci dei negozi in segno di lutto. Per molti di loro il centro per il terziario avanzato, con i suoi 70mila metriquadri di superficie commerciale (il 14 per cento della superficie netta edificabile) sarà la loro condanna. Mentre all'esterno del palazzo municipale fischietti, trombe e vuvuzelas continuavano imperterriti a far sentire il loro suono. Ma stavolta non è bastato per mettere fine ai lavori di un consiglio in tutto e per tutto fuori dal comune.
 

DOC GAZZETTINO 21-12

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LA NUOVA VENEZIA
21- 12-2001
Luci spente, serrande giù e lumini accesi

Confesercenti: «Mai vista una cosa simile». I cat: «Asserragliati contro la volontà popolare»






DOLO

Mentre in consiglio si votava l’accordo di programma fuori dal municipio i volontari dei Cat, delle associazioni ambientali e i commercianti protestavano in vari modi contro Veneto City. I comitati hanno inscenato il funerale della democrazia, oltre ad organizzare un piccolo comizio aperto a chi voleva parlare e un volantinaggio lungo le strade. «Non si era mai vista una cosa del genere – spiegano Mattia Donadel e Adone Doni dei Cat – un consiglio asserragliato mentre fuori ci sono i cittadini a protestare. Veneto City ormai non è solo una battaglia per la tutela e la difesa del territorio ma anche per la democrazia. Abbiamo già pronti i ricorsi al Tar e poi ci sarà una contestazione continua durante la fase attuativa del progetto». Pesanti anche le reazioni di Maurizio Franceschi, presidente Confesercenti della provincia di Venezia. «Se questa è la Padania – sostiene Franceschi – assomiglia molto all’Unione Sovietica. Adesso non è neanche più possibile dissentire su un fatto che riguarda direttamente i cittadini e il territorio. Viva l’Italia». Critico anche Luca Lazzaro della Cia. «Quello che è successo – spiega - è da bocciare due volte: nel merito e nel metodo. Ci siamo trovati con la sala blindata, agenti in tenuta anti-sommossa, e non è stato permesso a nessuno non solo di esprimere la propria opinione, ma addirittura di assistere alla seduta». Alle 17 è poi iniziata la protesta dei commercianti che in alcune vie del centro (via Cairoli, via Mazzini, via Matteotti, via Guolo e via Garibaldi) hanno abbassato le luci dei negozi e acceso lumini e fiaccole, mentre alcuni hanno addirittura abbassato le serrande. La protesta ha coinvolto oltre metà dei negozi del centro. Quello che temono è che, con Veneto City, le serrande le dovranno chiudere per sempre. (g.pir.)

martedì 20 dicembre 2011

STRACCIATA LA - CARTA COSTITUZIONALE - NEL COMUNE DI DOLO.

Veneto city, arriva l'ultimo sì
dal consiglio «blindato» di Dolo


L'assemblea vota il parere favorevole all'accordo di programma. Il sindaco fissa un numero massimo di persone in aula e la fa riempire da simpatizzanti del Carroccio. L'opposizione: «E' la morte della democrazia»


DOLO (Venezia) – Veneto city sdoganato da un Consiglio comunale «blindato». E' passata all'unanimità la ratifica dell'accordo di programma, slittata una settimana fa a causa delle contestazioni dei commercianti della Confesercenti e dei comitati ambientalisti. Il primo cittadino Maddalena Gottardo l'aveva annunciato: questa volta si procede a prescindere. E così è stato. Con un'ordinanza il sindaco aveva fissato a 49 il numero di persone che potevano prendere parte alla seduta come pubblico. Il consiglio era fissato per le 15, ma dalle 13 l'aula era già occupata da una quarantina di esponenti della Lega e dai proponenti di Veneto city. Risultato? Manifestanti e giornalisti chiusi fuori dalla sala consiliare. I rappresentanti della stampa sono stati accompagnati (sotto scorta della polizia locale) in aula solo in un secondo momento, giusto in tempo per assistere alla votazione del documento. File vuote tra i banchi dell'opposizione.

«E' stata uccisa la democrazia – afferma Giorgio Gei, del gruppo consiliare “Ponte per Dolo” - hanno

"SERRATA DELLA DEMOCRAZIA A DOLO"


Il Gazzettino di Venezia e Mestre, 9 dicembre 2011, pagina 23
Il via libera ottenuto da parte della Regione Veneto ha messo un altro importante tassello nel complesso mosaico di Veneto City. Un’approvazione che ha visto una maggioranza compatta o quasi, considerate le riserve espresse dai consiglieri Nereo Laroni (Pdl) e Nicola Finco (Lega nord). Ma i Comitati di Ambiente Territorio, Confesercenti, Legambiente, Italia Nostra e diversi partiti politici non si danno per vinti.
Il Cat si sta già organizzando, dando ormai per scontata la ratifica all’accordo di programma dei Comuni di Dolo e Pianiga, e la firma del decreto da parte del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Adone Doni e Mattia Donadel, portavoce del Comitato Ambiente e Territorio, promettono una raffica di ricorsi al Tar. Donadel, in particolare, esprime tutta la sua amarezza verso una seduta del Consiglio regionale fissata a giochi fatti: «Firmare un accordo di programma prima che il Consiglio regionale si riunisse proprio per discutere di Veneto City fa capire con chi ci stiamo confrontando. A questo punto non resta che dare avvio ad una serie di ricorsi al Tar. A nostro avviso le basi di questi ricorsi sono solide, a partire dall’interesse pubblico di un’opera che non capiamo dove stia». Il Cat, comunque, non si arrenderà tanto facilmente: «Percorreremo ogni strada possibile perché un’opera così devastante non venga realizzata» aggiunge Doni. Per il Cat, infatti, l’amministrazione comunale avrebbe potuto cambiare la destinazione d’uso dell’area, senza correre troppi rischi: «Altri comuni lo hanno fatto ed hanno pure vinto i ricorsi. Se ci fosse davvero stata la volontà di non fare Veneto City si sarebbero potute trovare le soluzioni più idonee».
Anche la Confesercenti è molto critica su Veneto City e l’ultima stoccata all’amministrazione dolese, capofila del progetto, arriva da Luciano Marchi, responsabile degli ambulanti: «Il Comune di Dolo si sta preoccupando dei commercianti stanziali chiedendo uno spostamento del mercato, ma dall’altra parte vuole dare avvio ad un’opera che darà il colpo di grazia a 

sabato 17 dicembre 2011

GENTILI TELESPETTATORI


             
Vi comunichiamo che domenica 18 dicembre alle 21.30 su RAI TRE   andrà in onda la nuova puntata di Report
La puntata si intitola "CORSA ALLA TERRA"
Di Piero Riccardi
La pianura padana, con le sue fertili terre, rappresentava il luogo dove si produceva gran parte del nostro cibo. Ora invece il cibo lo importiamo e le terre agricole le stiamo abbandonando. Ogni giorno che passa in Veneto e in Lombardia perdiamo terreno coltivabile equivalente a 7 volte piazza del Duomo. Per farne cosa? Cementarlo o asfaltarlo. Ormai coltivare non conviene più. E i nostri agricoltori vanno a produrre all'estero, dove costa meno. Ma la concorrenza per accaparrarsi la terra è spietata. Perché? Che c'entra per esempio il fallimento di Lehman Brothers con la sorte di qualche centinaio di contadini di un villaggio sperduto del Mali? O ancora, cosa lega la direttiva europea sui biocarburanti con la morte di tre pastori nel nord del Senegal? In un viaggio che va dagli uffici di Washington della Banca Mondiale fino a una rivolta contadina nel cuore dell'Africa Occidentale, la puntata di

mercoledì 14 dicembre 2011

Una manciata di Consiglieri e Assessori di due comuni, votati da meno di 8.000 persone, decidono su un progetto che avrà conseguenze pesantissime per un territorio molto più vasto e popoloso (almeno 240.000 abitanti coinvolti).



CS CAT 14 DICEMBRE 2011
Cittadini Comitati e Associazioni bloccano Veneto City.
Una contestazione non violenta ma assordante ha reso impossibile l’approvazione dell’accordo di programma per il Polo del Terziario Avanzato. Tutto rinviato alla prossima settimana.
Un grande successo ma anche una lezione democratica a degli amministratori sempre più asseragliati nel “fortino” della politica.
Ora la mobilitazione continua con ancora più determinazione.
I Comitati non si arrendono.
Oltre 300 cittadini, attivisti e simpatizzanti di comitati, hanno “assediato” per ore in modo pacifico e non violento quello che ormai è diventato il simbolo del “fortino” della politica, ripristinando almeno per un po’ di ore il principio costituzionale secondo il quale “la sovranità appartiene al popolo” (Art. 1 Costituzione Italiana). La manifestazione organizzata ha determinato la mancata approvazione dell’Accordo di Programma su Veneto City. Un successo fatto di grande civiltà.
Lo sgombero coatto degli attivisti presenti all’interno del Consiglio Comunale, imposto dal Sindaco di Dolo dopo 5 ore di assordante contestazione, dimostra una volta di più come la vicenda Veneto City sia diventata una questione di democrazia, e non solo una battaglia per la difesa dell’ambiente e della salute.
Una manciata di Consiglieri e Assessori di due comuni, votati da meno di 8.000 persone, decidono su un progetto che avrà conseguenze pesantissime per un territorio molto più vasto e popoloso (almeno 240.000 abitanti coinvolti).
Una decisione presa non tenendo in minima considerazione migliaia di osservazioni e prese di posizione contrarie di decine di Comuni, Enti autorevoli come ARPAV e USSL 13, Associazioni di Categoria (Confesercenti, ASCOM, Associazione Consumatori, Associazione artigiani), sindacati, rappresentanti della Chiesa, gruppi regionali di opposizione, esponenti politici di Lega e PDL, Sindaci (Orsoni e Zanonato), e ben 11.000 cittadini che hanno sottoscritto la petizione popolare promossa da CAT e associazioni.
Insomma a favore di Veneto City sono rimasti solo i proponenti e i due Sindaci ai quali pure il Presidente Luca Zaia ha addossato ogni responsabilità.
Per di più mancano i presupposti di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità dell’opera per applicare lo strumento dell’Accordo di Programma, e nemmeno la normativa nazionale ambientale in materia di Valutazione Ambientale Strategica è stata rispettata.
CAT smentisce categoricamente le accuse di insulti e aggressioni denunciati dal Sindaco Maddalena Gottardo. Tutti gli attivisti e i simpatizzanti hanno mantenuto un atteggiamento non violento e non offensivo seppure vivace e determinato. In ogni caso, in relazione alla presunta aggressione, il Sindaco aveva la possibilità e il dovere di segnalare l’accaduto alle decine di Carabinieri presenti.
CAT ringrazia tutte le organizzazioni che hanno sostenuto e partecipato alla manifestazione, ma anche le forze dell’ordine per l’atteggiamento pacato e dialogante che hanno mantenuto.
Ora la mobilitazione continua con ancora più determinazione di prima,
i Comitati non si arrendono!!!



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venerdì 9 dicembre 2011



SE S'INCRINA  QUESTO RAPPORTO VIENE MINATO ALLA BASE IL NOSTRO SISTEMA SOCIALDEMOCRATICO.

QUESTO E’ IL MOTIVO PER CUI NASCONO I COMITATI.
OCCORRE MAGGIORE E VERA TRASPARENZA, INIZIANDO DAI COMUNI.


COMUNICATO STAMPA CAT 9 DICEMBRE 2011

I SINDACI DI DOLO E PIANIGA E IL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO ZAIA STANNO PER DARE IL SEMAFORO VERDE A VENETO CITY, MA SUBITO DOPO E’ GIA’ PRONTA LA ROMEA COMMERCIALE CON ARRIVO A RONCODURO.

AL DI LA' DEI PROCLAMI DEL PRIMO CITTADINO DI DOLO, QUESTA E' LA SOSTANZA DI QUANTO SOTTOSCRITTO DALLA GOTTARDO

I Comitati lo avevano detto per tempo, Veneto City “chiama” la Romea Commerciale a Roncoduro, ed infatti questo è lo scenario che si prospetta per la Riviera del Brenta.

In questi ultimi giorni stiamo assistendo a vergognosi scaricabarile. Il governatore Zaia, proclamandosi contrario a nuove cementificazioni, dichiara che non firmerà il decreto di approvazione di Veneto City se prima non verrà ratificato da Comuni e Provincia. Come potrebbe arrivare alla sua firma senza questi passaggi? Tuttavia il tentativo è chiaro, anche se disperato: appioppare ai Sindaci la responsabilità.

Da parte loro i Sindaci di Dolo e Pianiga, praticamente non difendono più il progetto e si dicono costretti a procedere in base alla programmazione regionale e affidano ai Consigli comunali la decisione definitiva. Così saranno i consiglieri il capro espiatorio di tutta la faccenda, su di loro ricadrà ogni responsabilità!

Anche se nessuno lo ammette è evidente che l’approvazione di Veneto City è l’atto propedeutico e strettamente necessario all’avvio di tutte le altre opere connesse: romea commerciale per prima.

Scandaloso come la Sindaco Gottardo cerchi di nascondersi dietro un dito, dichiarandosi paladina della famosa – e fumosa – “opzione B” con l’innesto a Villabona, che comunque sarebbe disastrosa.

E’ confermato e palese che le sue dichiarazioni pubbliche sono solo fumo negli occhi dei cittadini.

A conferma di ciò, nel verbale allegato alla delibera (n°1188 del 26.7.2011) si legge che “il Sindaco di Dolo esprime parere favorevole, concordando con la proposta di prescrizione formulata dall'assessore Chisso”, e cioè che nel progetto definitivo “il tracciato dalla località Lughetto in Comune di Campagnalupia alla connessione con il sistema autostradale la soluzione progettuale verrà individuata in sede di progetto definitivo. La Regione Veneto si impegna, per l'espressione di parere sul progetto definitivo, a concordare la soluzione con i Comuni interessati”. Peccato che per le opere inserite in Legge Obiettivo, come nel caso dell’autostrada Orte-Mestre, solo il progetto preliminare viene sottoposto a VIA (valutazione impatto ambientale). In sostanza, quanto riportato nel verbale della riunione tra Sindaci e Regione, costituisce una mera dichiarazione d'intenti che resterà lettera morta, così come è già avvenuto con le prescrizioni attese nel progetto definitivo del Passante (tunnel sotto il nuovissimo, arretramento barriera a Roncodro) e rimaste completamente disattese. Da evidenziare, inoltre, che gli altri due amministratori locali contrari all'inserimento della Romea Commerciale a Roncoduro, i Sindaci di Campagnalupia e Pianiga, non erano presenti in sede di recepimento del parere.

E’ l’ennesima riprova di come questi amministratori non siano né credibili, né degni.

CAT




lunedì 5 dicembre 2011

LA PAROLA DEL C.A.T. E' UNA SOLA: " RESISTERE"

venerdì 2 dicembre 2011

SPECULAZIONI EDILIZIE IN - RIVIERA BRENTA - , CITTADINI CONTRARI A TALE OBBROBRIO.

«Fermate il mostro Veneto City»

MIRA Mira dice no a Veneto City: è un catalizzatore di traffico che soffocherà tutta la Riviera. A bocciare il mega progetto del polo direzionale che sorgerà fra Dolo e Pianiga è stato direttamente il Consiglio comunale di Mira con un ordine del giorno votato da tutti i consiglieri con la sola eccezione del consigliere della Lega Nord (il partito che più spinge per costruire Veneto City) Denis Gennari che ha votato contro. «Mira non può accettare - ha detto il sindaco Michele Carpinetti - che su Veneto City i comuni di Pianiga e Dolo vadano avanti per la loro strada senza sentire in alcun modo il parere dei residenti dei paesi circostanti. Si pensi poi che Dolo con la sua sindaca leghista vuol imporre il tracciato della Romea commerciale a Mira e Venezia e invece ritiene Veneto City affar proprio. Un’opera gigantesca contestata dai residenti e imprenditori». E i comitati dei residenti, proprio per contrastare la decisione dei sindaci di Dolo e Pianiga Maddalena Gottardo (Lega) e Massimo Calzavara (Pdl) stanno pensando ad un refrendum autorganizzato ( con osservatori esterni) che dimostri l’isolamento politico e sociale dei due sindaci di centrodestra , ma che soprattutto

venerdì 11 novembre 2011

CAPIRE


mercoledì 9 novembre 2011

I "NOSTRI" SE NE FREGANO DEL VENETO E DELLE VILLE E DEL PAESAGGIO E DELLA SALUTE PUBBLICA.






Pedemontana veneta: partono i lavori, ma le proteste non si fermano   Descrizione: versione testuale
Ultimi ricorsi. E c'è chi chiede un nuovo modello di sviluppo
Superstrada pedemontana veneta: pronte le ruspe, ma pronti anche i comitati di lotta. Non c’è pace per la nuova superstrada che dovrebbe finalmente decongestionare e velocizzare il traffico su gomma nella Pedemontana trevigiana e vicentina. Dopo la manifestazione del 21 ottobre a Mestre davanti alla sede di Veneto Strade, organizzata dal Coordinamento Comitati Territoriali Asspv che riunisce comitati, gruppi e associazioni sorti nelle province di Vicenza e Treviso contro la realizzazione della Spv, un altro appuntamento è previsto per il 5 novembre davanti al cantiere della superstrada ormai aperto a Mason Vicentino. L’ingegner Silvano Invernizzi, commissario straordinario alla Spv, ha ricevuto a Mestre i comitati confermando per fine anno la presentazione del piano dei cantieri. Ha ricevuto le mille firme raccolte contro la Spv e una delegazione dei manifestanti.
Invernizzi ha confermato il costo di 2 miliardi e 150 milioni di euro; 173 milioni arriveranno dalla Stato, 

martedì 8 novembre 2011

NON SI VIVE DI SOLO "PIL"


Traliccio di 40 metri nel giardino della
villa veneta: il Consiglio di Stato dice no
Accolto il ricorso della Soprintendenza e ministero della Cultura
L'elettrodotto previsto sopra villa Tiepolo Passi a Carbonera


VENEZIA - Il Consiglio di Stato boccia Enel e Terna sul progetto del nuovo elettrodotto che passa con un traliccio di 40 metri nel parco della villa veneta "Tiepolo Passi" di Carbonera (Treviso). I giudici amministrativi di secondo grado, con sentenza depositata il 4 novembre, hanno accolto il ricorso presentato dal Ministero della Cultura per conto della Soprintendenza ai beni architettonici e il paesaggio di Venezia, Belluno, Padova e Treviso contro il pronunciamento del Tar Veneto, che nel 2006 era stato favorevole invece alla società elettrica e a quella di distribuzione dell'energia. In quell'occasione Enel e Terna si erano appellati contro gli atti della stessa Soprintendenza, che in autotutela rispetto ad un primo parere favorevole, chiedeva lo stop ai lavori dell'elettrodotto, un tratto della linea di ammodernamento da 132 kV tra Friuli e Veneto.

La sesta sezione del Consiglio di Stato, riformando la sentenza impugnata dal ministero, ha ora respinto «integralmente il ricorso originario», condannando Enel Distribuzione e Terna - si legge nel dispositivo - al pagamento delle spese dei due gradi del giudizio: 5000 euro suddivisivi in parti eguali a favore del Mibac e della famiglia Passi, proprietaria dell'omonima villa.

«È un giudizio importante - ha commentato Alberto Passi, presidente dell'Associazione Ville Venete - perché apre un capitolo interessante sulla tutela del paesaggio rispetto a progetti che possono cambiarne profondamente l'identità, ed afferma così il valore aggiunto del paesaggio, bene morale ed etico, più importante della stessa proprietà privata».
Lunedì 07 Novembre 2011 - 15:37 Ultimo aggiornamento: 15:43

DOC GAZZETTINO DI VENEZIA 7-11-2011

sabato 5 novembre 2011

L'INDIFFERENZA UCCIDE

mercoledì 2 novembre 2011

lunedì 31 ottobre 2011

RAGIONAMENTI SULL'UTILITA' DI VENETO CITY


sabato 17 settembre 2011

Il programma report ha definto Veneto City l'ennesima speculazione da parte dei politici di turno.


Corteo d'auto il 26 settembre contro Veneto City

Duecento vetture a passo d'uomo bloccheranno la Riviera. Manifestazione organizzata da Confesercenti, agricoltori e comitati

·    veneto city
·    mira

di Michele Bugliari

DOLO. Un corteo di 200 automobili provenienti dal Veneziano e dal Padovano camminando a passo d'uomo bloccherà la Riviera del Brenta da Mira a Dolo, lunedì 26 settembre dalle 9.30 alle 12, per dire: «No a Veneto City», il mega progetto immobiliare tra Dolo e Pianiga.

La manifestazione è stata presentata ieri mattina alla sede di Mestre di Confesercenti da Maurizio Franceschi e Francesco Mattiazzo, rispettivamente segretario e presidente di Confesercenti Venezia, Luca Lazzaro della Cia (Confederazione italiana agricoltori) veneziana e Mattia Donadese di Cat (Comitati Ambiente e territorio) della Riviera del Brenta e del Miranese.

«Faremo di tutto - ha spiegato Franceschi - per bloccare questo sciagurato progetto che rischia di compromettere dal punto di vista socio-economico ed ambientale un territorio che non interesserà solo Dolo e Pianiga ma l'intera regione». Commercianti, agricoltori e comitati, durante i mesi estivi hanno raccolto nelle piazze del Veneziano 10.000 firme contro Veneto City (che saranno consegnate il 26 alla presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e al governatore del Veneto Luca Zaia) e presentato 11.000 osservazioni per chiedere il cambiamento della Variante urbanistica di Veneto City. «Veneto City - sostengono i promotori della protesta - non porterà solo alla cementificazione di 20 ettari di territorio a Dolo e Pianiga ma ad una colata di cemento complessiva di un milione e 600.000 metri quadri che comprenderà le opere viarie».

 Fonte documento: La Nuova Venezia

domenica 21 agosto 2011

venerdì 19 agosto 2011

CERTI SINDACI HANNO LA TESTA DI LEGNO.

CS CAT 17 agosto 2011
Un’estate nera sul fronte delle grandi opere: dopo il via libera a Veneto City, la Regione Veneto annuncia il 5 agosto lo sblocco delle procedure sulla camionabile.
Ancora una volta sono i Comitati a smascherare il tentativo di far passare sotto silenzio un progetto distruttivo, approfittando delle vacanze estive.
Anche i Sindaci fanno finta di nulla.
Tacciono soprattutto i Sindaci leghisti di Dolo e Vigonovo, gli stessi che sulla camionabile avevano promesso le barricate.
Una beffa a questo punto lo studio di fattibilità sull’idrovia di cui parla l’assessore regionale Maurizio Conte.
CAT è già al lavoro per preparare osservazioni e ricorsi, ma lancia un appello: se si vuole scongiurare la morte della Riviera occorre uno scatto di tutta la società civile, di tutte le organizzazioni che condividono le istanze dei comitati.
Tacere significa acconsentire.
Il tentativo di far passare di nascosto l’ennesima grande opera approfittando delle vacanze estive, non passa nemmeno questa volta solo grazie all’occhio vigile dei comitati. E’ del 5 agosto infatti l’annuncio della Regione Veneto che la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale su camiobaile e Grande raccordo Anulare di Padova può riprendere il suo cammino, dopo lo stop clamoroso imposto proprio dai Comitati due anni fa.
CAT era già in allerta: dopo il via libera a Veneto City, era assai prevedibile un’accelerazione anche sugli altri progetti. Per i comitati si tratta insomma di una conferma di quanto dicono da tempo: le varie opere fanno parte di un unico grande progetto che vuole stritolare i paesi e il territorio della Riviera e del Miranese in mezzo ad un intrico pauroso di autostrade, bretelle, svincoli, e milioni di metri cubi di cemento.
Prevedibile ma non meno indecente anche il silenzio dei Sindaci locali, che dopo il penoso balletto sulla Romea Commerciale, ora sulla camionabile preferiscono non dire nulla, come se il problema non li riguardasse. Un silenzio indecente, soprattutto se a far finta di niente sono proprio quei Primi Cittadini, come i Sindaci leghisti di Dolo e di Vigonovo, che in campagna elettorale avevano promesso le barricate per impedire la costruzione di un’altra autostrada al posto dell’Idrovia Padova mare.
Ed è proprio sull’Idrovia che i cittadini stanno subendo sia il danno che la beffa: infatti mentre da un lato il Presidente Luca Zaia e l’assessore Renato Chisso sbloccano la “camionabile” in tutta fretta; dall’altro l’assessore Maurizio Conte si sbraccia sui quotidiani locali per mandare avanti lo studio di fattibilità dell’Idrovia, pur sapendo che la nuova autostrada metterà la parola fine ad ogni ipotesi di via d’acqua. D’altra parte le decine di migliaia di euro per pagare professionisti e consulenti provengono dalle tasse dei cittadini, non certo dalle tasche degli amministratori regionali.
CAT è già al lavoro per preparare le osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale, e soprattutto i ricorsi legali sulla base di numerose carenze e vizi procedurali già riscontrati.
Ma i comitati e i ricorsi da soli non bastano. Se si vuole davvero scongiurare la morte ambientale e civile del territorio rivierasco occorre che ad opporsi siano la società civile tutta, le associazioni di categoria, i sindacati, tutte le organizzazioni che con i comitati condividono un’idea diversa della pianificazione e delle relazioni sociali.
Chi tace acconsente.

Per CAT

Adone Doni 340-0020207
Mattia Donadel 338-1678008


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mercoledì 10 agosto 2011

BISOGNA RIPENSARE IL NOSTRO MODO DI VIVERE.




Prof. Latouche, cosa intende dire quando afferma che la ricchezza ha un carattere molto più patologico della povertà?
La società della crescita, la società dell’opulenza, ha tradito la sua promessa: non felicità bensì ricerca ossessiva di efficienza, prestazioni, riduzione dei costi, flessibilità, profitto. Una società e un’economia sull’orlo di una crisi di nervi, votati alla
frenetica accumulazione di beni di consumo, a cui si accompagnano aumento dello stress, dell’insonnia, delle turbe psicosomatiche, delle malattie di ogni tipo (tumori, crisi cardiache, allergie varie). A seguire spese di compensazione e di riparazione (medicine, trasporti, svaghi) resi necessari da una vita moderna, in cui i beni relazionali, legati cioè alla qualità delle relazioni umane, si impoveriscono sempre di più. Viviamo in una società che è stata fagocitata da un’economia che ha per unico fine la crescita, all’infinito. Si deve produrre e consumare sempre di più. Produrre per consumare e consumare per produrre. Solo che nel medesimo tempo si distruggono le risorse naturali, che sono infatti in via di esaurimento.

Serge Latouche, Professor of Economic Sciences at the University of Paris - Sud (France), is an expert of economic and social connections between North and South of the world and the main exponent of the Degrowth theory

La liquidità deve corroborare il rilancio dell'industria ad alto valore aggiunto e non inseguire la speculazione che ingessa le poche risorse

rimaste. Lo Stato possiede immobili per 346 Miliardi di Euro. Immobili vendibili per un controvalore di 200 Miliardi di Euro in quanto non utilizzati direttamente per il suo funzionamento. Invece,si preferisce massacrare il reddito fisso con gabelle di ogni tipo, togliendo ancora il poco reddito rimasto . Meno reddito = meno PIL, quindi contrazione dei posti di lavoro.

Gli Speculatori del mattone vedono nello Stato (Comuni,Province,Regioni ecc) un cliente eccezzionale. Expo Milano o Veneto City (università,poli fieristici,Ospedali,Intrattenimento, Musei della Moda ecc) tutte scatole da rivendere alla collettività e certo non a prezzi di saldo .

MENTRE IL PAESE E' LANCIATO VERSO IL DEFAULT non potendo sostenere saggi di interesse del 6% e una contrazione del PIL (prevista da FMI).

Vogliamo smentire il FMI?

Non ci riusciremo investendo nell'immobiliario, o vendendo i brevetti per la produzione della fibra di carbonio agli arabi, smantellando uno stabilimento che occupava trecento operai e altrettanti nell'indotto per utilizzare le aree nella logistica portuale (occupazione prevista 15 unità per l'area menzionata ).

Fibra di carbonio (ormai saltata), farmaceutica fine, pannelli solari, fibre ottiche, software,hardware,telefonia ecc , questi sono i CAMPI che dovremmo coltivare, mantenendo verdi e disponibili quelli agricoli con benefici per il paesaggio e il turismo . Servono Imprenditori disponibili ad INTRAPRENDERE senza sussidi di Stato.

Il numero presente nel nostro modello produttivo, purtroppo, è ancora troppo carente.

Tabella Fondo Monetario Internazionale .

Proiezioni dal 2010 al 2016 dell'incidenza percentuale delle varie economie sul prodotto mondiale .


L'Italia è , tra le 50 Nazioni prese in esame, quella messa peggio con un'arretramento del 40 per cento in 6 anni .


( doc inviato da O. M. ). Grazie per la collaborazione.

domenica 7 agosto 2011

S. Francesco ecologista ante litteram

DALAI LAMA

DOMANDA:COSA L'HA SORPRESA DI PIU' DELL'UMANITA'?E Lui ha risposto:

"Gli uomini... perché perdono la salute per fare soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Perché pensano tanto ansiosamente al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera non riescono a vivere né il presente né il futuro. Perché vivono come non dovessero morire mai e perché muoiono come non avessero mai vissuto.