le banche e il potere

USIAMO GLI SCEC -

BISOGNA CONOSCERE I MOTIVI DI TANTO DISSENSO ALLA TAV TORINO-LIONE

mercoledì 30 giugno 2010

IL COSORZIO CAT SI RIVOLGE AL PRESIDENTE LUCA ZAIA

CS CAT 30-06-2010

CAT scrive al Governatore Luca Zaia: sull'elettrodotto Dolo-Camin la Regione rinunci al Commissario straordinario.

La manifestazione del 23 giugno a Vigonovo ha dimostrato quanto le comunità locali della Riviera del Brenta siano ostili alla soluzione aerea.

La decisione di interrare l'elettrodotto dipende ora solo dalla Regione.



CAT sarà vigile e pronto a smascherare ogni eventuale tentativo di imbrogliare la popolazione.



Sull'elettrodotto Dolo-Camin, la Giunta del Veneto ora può rinunciare al Commissario straordinario e richiedere l'interramento dei cavi a Terna.



Dopo la recente sentenza n. 215 della Corte Costituzionale con la quale viene annullata la Legge che espropriava le Regioni della propria competenza in materia di elettrodotti, il Consiglio dei Ministri si appresta ad approvare un decreto legge secondo il quale il Commissario straordinario può essere nominato solo in condizioni d’urgenza, e solo con l'accordo fra Stato e Regione.



Senza accordo tra potere centrale e periferico (da raggiungere entro trenta giorni dall’entrata in vigore del decreto) le cariche dei commissari decadono al momento della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sentenza 215.



CAT ha inviato una lettera al Governatore del Veneto Luca Zaia chiedendo esplicitamente che la regione rinunci all'accordo con lo Stato e quindi al Commissario già nominato; in questo modo infatti la Regione potrebbe riprendere in mano le redini dell'iter amministrativo del progetto e di fatto far valere il proprio peso istituzionale per ottenere l'interramento.



L'istanza formale avanzata da CAT al presidente Luca Zaia è coerente rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale, ma è anche ampiamente sostenuta da una larghissima maggioranza delle comunità locali interessate, e ora anche da una mozione regionale promossa da alcuni consiglieri di ambo gli schieramenti.



Per chi ha fatto del federalismo una bandiera, e della valorizzazione dei territori una parola d'ordine, acettare ora il Commissario significherebbe svilire l'importante segnale della manifestaione del 23 giugno a Vigonovo, un grave errore.



Infatti, la partecipazione alla serata di oltre 700 persone, 10 Sindaci di Comuni direttamente interessati e non, più di 100 tra assessori e consiglieri, esponenti di varie forze politiche, Comitati e Associazioni, ha dimostrato quanto le comunità locali della Riviera del Brenta siano determinate e compatte nel richiedere il completo interramento dell'elettrodotto.



Le tecnologie ci sono, e se costano di più, gli azionisti privati e pubblici di Terna devono adeguare i loro piani finanziari a queste condizioni, e non viceversa per i cittadini.



Ma la manifestazione di Vigonovo ha significato anche che il territorio tra Padova e Venezia non più essere considerato un corridoio di attraversamento sul quale disegnare infrastrutture e insediamenti devastanti quanto inutili, un territorio di cui poter disporre a piacimento senza nemmeno ascoltare il parere di chi lo abita.



Dopo i numerosi segnali di disponibilità a sostenere la soluzione interrata provenienti dal mondo politico e istituzionale, ora, per la nuova Giunta Regionale, è arrivato il primo banco di prova;



CAT sarà vigile e pronto a smascharare ogni eventuale tentativo di imbrogliare la popolazione, sull'elettrodotto così come su Nuova Romea, Camionabile, Veneto City.







Per CAT


Mattia Donadel 338-1678008

Adone Doni 340-0020207
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CAT Comitati Ambiente e Territorio - Riviera del Brenta e Miranese

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mail: trabrentaegraticolato@gmail.com

I COMITATI SI INCONTRANO A PAESE

VENETO CITY : UN FLOP

lunedì 28 giugno 2010

ZAIA STIA DALLA PARTE DEL VENETO E DISTANTE DALLA "CRICCA" DEL FINTO SVILUPPO.

LA LEGGE STATALE CHE IMPONEVA LA SUBALTERNITA’ DELLE REGIONI IN MATERIA DI ELETTRODOTTI E’ STATA DICHIARATA INCOSTITUZIONALE


La sentenza della Corte Costituzionale n.215 del 17.6.2010 non lascia spazio alle illazioni e cassa definitivamente una norma giudicata a tutti gli effetti arbitraria e vessatoria, ovvero la pretesa di ignorare le facoltà sinora attribuite a regioni ed enti locali in materia di energia. Ad essere contestata è una norma che, con il pretesto dell’urgenza, affidava al governo la facoltà di nominare dei commissari straordinari in materia di elettrodotti.

Contro questa norma, le regioni Toscana, Umbria, Emilia Romagna e Provincia Autonoma di Trento avevano opposto questioni di legittimità costituzionale.

A nulla è dunque servito il tentativo di espropriare le competenze spettanti alle regioni e agli enti locali in materia di energia, ovvero a denegare quella “leale collaborazione” che la Costituzione ed il buon senso suggeriscono nei rapporti fra Stato e periferia.

A nulla è dunque servita l’opposizione del Presidente del Consiglio, rappresentato e difeso dall’Avvocatura dello Stato, e altrettanto inutile è stata la richiesta di Terna, presente in tutti i giudizi, affinché i ricorsi fossero respinti, nell’intuibile desiderio di avere carta bianca.

CAT, esprimendo grande soddisfazione per questa sentenza, si augura che la Giunta Zaia, dia un segno di discontinuità rispetto al precedente esecutivo regionale Galan-Chisso, che si era prostrato davanti al volere dei soliti poteri forti dell’energia autorizzando la costruzione aerea dell’elettrodotto Dolo-Camin.

Voglia cogliere, il Presidente Zaia, l’occasione di dimostrare coi fatti la capacità di difendere l’autonomia del nostro territorio, pretendendo che l’elettrodotto Dolo-Camin sia realizzato in modalità interrata.

CAT

Adone Doni 3400020207

Mattia Donadel 3381678008
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giovedì 17 giugno 2010

GRANDE RADUNO DEI SINDACI DELLA RIVIERA DEL BRENTA IN PIAZZA A VIGONOVO

MERCOLEDI', 23/06/2010, GRANDE DIBATTITO PUBBLICO IN PIAZZA A VIGONOVO.
TUTTI I SINDACI DELLA RIVIERA BRENTA SI INCONTRANO CON I CITTADINI DEL COMPRENSORIO PER DISCUTERE E SENTIRE IL PARERE DEI RIVIERASCHI
SULLA GESTIONE DISSENNATA DEL LORO TERRITORIO CONDIZIONATO DALLA "CRICCA".
TUTTI SONO INVITATI A PARTECIPARE.
OGGETTO DEL PUBBLICO DIBATTITO: MANIFESTAZIONE PER OTTENERE L'INTERRAMENTO
DELL'ELETTRODOTTO DOLO-CAMIN

CONTRO TERNA E CHI SPECULA SULLA SALUTE DEI CITTADINI



La manifestazione è stata indetta in occasione del Consiglio Comunale Straordinario e Congiunto tra i Comuni di


Vigonovo, Stra, Camponogara, Dolo, Saonara.


ADERIAMO AL CAT, COMITATI ASSOCIATI TERRITORIALI.
MOTTO: PIU' SIAMO E PIU' STANIAMO LA CRICCA VENETA.

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CS CAT 19-06-2010



NUOVA ROMEA: NE' RONCODURO, NE' VILLABONA



Finalmente si è aperto un dibattito reale sul devastante progetto di «Bilanciere Veneto», sorta di «masterplan di cemento e asfalto» partorito dalle giunte Galan.


Ora i Sindaci di Riviera e Miranese, timidamente, cominciano a convenire con Cat che delle alternative sono possibili.


Manca ancora, però, il coraggio politico per bocciare la Romea Commerciale, architrave dell’intero Bilanciere.


Sulla Nuova Romea il rimpallo tra i Sindaci favorisce ANAS e Regione: Villabona, Roncoduro o Saonara sono soluzioni ugualmente devastanti per tutta la Riviera e il Miranese, non solo per i singoli comuni attraversati.


Così come per l’Idrovia, in alternativa alla Camionabile, è necessario che i Sindaci comprendano che anche per la Romea Commerciale esistono soluzioni diverse e più sensate, e agiscano di conseguenza.


La nuova autostrada è infatti costosissima (10 miliardi di euro), altamente impattante e, soprattutto, inutile: non garantisce la messa in sicurezza della SS 309 Romea e gli attuali livelli di traffico (soltanto 18.000 veicoli/giorno) non giustificano affatto un’opera faraonica seconda solo al Ponte sullo Stretto.


Le alternative


:


-Messa in sicurezza complessiva dell’attuale Romea


-Deviazione del traffico pesante sulla A-13 Padova-Bologna attraverso il Raccordo Autostradale Ravenna-Ferrara






- Arretramento della barriera di Villabona a Roncoduro e no al nuovo casello di Albarea


Queste le ipotesi percorribili già sul breve periodo con costi molto più contenuti.


Il quadro, però, è più ampio. Per sconfiggere definitivamente la minaccia della Romea Commerciale (così come tutte le altre opere devastanti Camionabile, Veneto City, Elettrodotto Terna, Polo Logistico di Dogaletto) è necessario delineare una vera e propria opzione strategica alternativa al «Bilanciere Veneto», il disegno della Regione Veneto che stravolgerà irrimediabilmente Riviera e Miranese con una immane colata di asfalto e cemento.


Se un problema di mobilità ed espansione esiste, le soluzioni che cominciano a riaffacciarsi sulla scena pubblica sono la realizzazione delle Autostrade del Mare insieme al Sistema di canali navigabili padano-veneto e la Riconversione delle aree di Porto Marghera, eterna incompiuta di cui il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ha fatto, almeno in campagna elettorale, la propria bandiera.


Il Porto di Venezia si sta muovendo in questa direzione; i Sindaci e le amministrazioni di Riviera e Miranese dovrebbero fare altrettanto, abbandonando definitivamente logiche campanilistiche e disobbediendo agli ordini di scuderia politica.


Cat (Comitati Ambiente e Territorio)





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CAT Comitati Ambiente e Territorio - Riviera del Brenta e Miranese



web: www.infocat.it

mail: trabrentaegraticolato@gmail.com

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IL SINDACO DI DOLO CONTRO LO SFRACELO DEL TERRITORIO.




martedì 15 giugno 2010

SGUISSO TENTA IL COLPO GOBBO. ATTENZIONE NON FACCIAMOCI IMBONIRE DALLE SUE PROPOSTE LEGGIAMOLE SEMPRE "TRA LE RIGHE"

IL PUNTO FOCALE PER SBRISSO E TERNA STA NEL FATTO CHE INTERRARE L'ELETTRODOTTO COSTA TROPPO E NON E' CONVENIENTE PER LORO.



I COMITATI RIUNITI PUNTANO TUTTO SUL PARCO DEL GRATICOLATO ROMANO, PER SALVAGUARDARE CIO' CHE RESTA DELLE ANTICHE VESTIGIA ROMANE.

COMUNICATO STAMPA – CONVEGNO “VERSO IL PARCO DELL’AGRO CENTURIATO ROMANO”
Più di cento partecipanti al convegno “Verso il Parco dell’agro centuriato romano” che si è svolto sabato 12 giugno in Villa Errera a Mirano, provenienti da molti dei comuni tra le provincie di Venezia e Padova compresi nell’area del Graticolato, Sei i gruppi promotori (Laboratorio Mirano Condivisa, La Specola, Comitati per difesa del Graticolato di Mirano e Pianiga, Comitato Uniti per via Bollati e CAT – Comitati Ambiente e Territorio) e 20 le associazioni che hanno aderito all’iniziativa, fra le quali 5 rappresentanti di categorie economiche (Confagricoltura Padova, Confartigianato, Confcooperative Venezia, Confederazione Italiana Agricoltori Venezia) Tutti gli interventi dei relatori e di chi ha partecipato al dibattito hanno evidenziato l’esigenza di promuovere la cura e la valorizzazione di questo territorio, caratterizzato da straordinari segni storici e paesaggistici che si snodano lungo le linee ordinatrici dei fiumi, come hanno illustrato il Prof Francesco Vallerani, dell’ Università Cà Foscari, e l’Architetto Antonio Draghi nella parte di inquadramento storico-geografico. Preciso intendimento degli organizzatori era non tanto quello di fornire indicazioni precostituite, ma bensì di far riflettere su azioni di tutela non più procrastinabili, se ancora si desidera preservare la residua memoria storica di questi luoghi. Nelle conclusioni del convegno Valter Ceoldo, rappresentante dei gruppi promotori, ha delineato alcune ipotesi di percorso, soffermandosi sulle fragilità, ma anche sulle potenzialità di un’area che potrebbe puntare su uno sviluppo economico sostenibile basato principalmente su agricoltura di pregio, turismo ambientale e culturale, implementazione del commercio nei centri storici. Un approccio condiviso anche dal Sindaco di Mirano, Prof. Roberto Cappelletto, che ha rimarcato la priorità di interventi propositivi, affiancati a quelli di difesa e protezione. “Verso il Parco” significa avviare un processo che dovrà inevitabilmente partire dal basso, cogliendo espressioni, sensibilità ed indirizzi direttamente dalle comunità interessate condividendo obiettivi e sviluppando sinergie tra amministrazioni comunali e avviando su queste basi una pianificazione territoriale realmente partecipata. --
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martedì 8 giugno 2010

SIAMO AL LIMITE DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA. MA... I VENETI NON VEDONO LA DISTRUZIONE DEL TERRITORIO?

Anche Camponogara assediata dal
cemento.
In arrivo il Parco Commerciale di
Calcroci, una struttura commerciale di grandi
dimensioni.
Con 81592 mq di superficie fondiaria di
cui il 60% sarà coperto, il Parco Commerciale andrà a consumare 11 campi da
calcio di suolo agricolo.
Un'altra inutile colata di cemento, e per
gli abitanti di Calcroci traffico, rumore e inquinamento sono
assicurati.
CAT ha presentato le Osservazioni allo
Studio di Impatto Ambientale.
Gravi le carenze rilevate: dati vecchi e
spesso carenti su viabilità, rumore e sostanze nocive; ma anche norme
urbanistiche e leggi regionali non rispettate.
La palla passa ora alla Commissione VIA
provinciale.


Il 7 giugno scadevano i termini per la presentazione
delle Osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale del Parco Commerciale di
Calcroci. E anche questa volta CAT non ha mancato di fare le pulci all'ennesima
opera inutile e dannosa per il territorio.
Questi i numeri: 81592 mq di superficie fondiaria
occupata, di cui il 60% coperta, 14999 mq destinati alla vendita, 1000 posti
auto: in pratica una superficie di suolo agricolo pari a 11 campi da calcio sarà
cementificata per edificare l'ennesimo centro commerciale.
Si tratta di un progetto che, secondo quanto previsto
dalla legislazione regionale vigente (LR 15/2004), è da considerarsi come
“struttura commerciale di grandi dimensioni”, e NON “struttura commerciale di
medie dimensioni” così come erroneamente sostenuto dai proponenti.
Questo aspetto rilevato da CAT è particolarmente
importante perchè il PRG previgente e il nuovo PATI consentono in quell'area la
realizzazione di medie strutture commerciali ma non di quelle grandi;
un'ambiguità oltre modo grave se si
pensa che, nel progetto presentato, gli standard per le superfici libere imposti
dalla legge regionale per i Parchi Commerciali non vengono
rispettati.
Ma è l'intero Studio di Impatto Ambientale ad essere
carente e male eseguito.
Gli esempi più significativi riguardano l'impatto sulla
viabilità, calcolato in 1500 veicoli in più nelle ore di punta: una sottostima
certa dato che lo studio utilizza dati vecchi del 2005, non tiene conto delle
ripercussioni che potrebbero provacare Romea Commerciale e Camionabile, e
nemmeno del problema del passaggio a livello di Calcroci;
L'analisi dell'inquinamento atmosferico è ancora più
debole perchè fa riferimento a dati vecchi (2001) per di più registrati a Mira,
e carenti visto che non sono stati considerati inquinanti importanti come il
PM10, l'Ozono e alcuni idrocarburi volatili; inoltre non c'è traccia di una ben
che minima previsione su quanto aumenterebbero le concentrazioni delle sostanze
nocive dovute all'incremento del traffico.
La vasca di laminazione delle acque, prevista come
compensazione idraulica, coincide incredibilmente con lo standard a verde di cui
dovrebbero usufruire abitanti e clienti.
Infine l'aumento dell'inquinamento acustico, già
attualmente oltre i limiti previsti dalla zonizzazione del Comune di
Camponogara, farebbe balzare in avanti l'intera area di almeno una categoria
raggiungendo livelli di rumore analoghi a quelli registrabili nelle grandi
periferie urbane o nelle zone industriali.
Insomma un'altra colata di cemento in Riviera del
Brenta, e così anche per gli abitanti di Calcroci saranno assicurati, traffico,
inquinamento, rumore e allagamenti.
La palla passa ora alla Commissione di Valutazione di
Impatto Ambientale Provinciale che dovrà pronunciarsi nei prossimi giorni.
Di fronte ad un progetto che “fa acqua da tutte le
parti”, CAT chiede che almeno questa volta venga espresso da subito un parere
negativo e senza appello.

Per CAT

Mattia Donadel
338-1678008
Adone Doni
340-0020207

CAT Comitati Ambiente e
Territorio - Riviera del Brenta e Miranese

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domenica 6 giugno 2010

S. Francesco ecologista ante litteram

DALAI LAMA

DOMANDA:COSA L'HA SORPRESA DI PIU' DELL'UMANITA'?E Lui ha risposto:

"Gli uomini... perché perdono la salute per fare soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Perché pensano tanto ansiosamente al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera non riescono a vivere né il presente né il futuro. Perché vivono come non dovessero morire mai e perché muoiono come non avessero mai vissuto.