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venerdì 19 agosto 2011

CERTI SINDACI HANNO LA TESTA DI LEGNO.

CS CAT 17 agosto 2011
Un’estate nera sul fronte delle grandi opere: dopo il via libera a Veneto City, la Regione Veneto annuncia il 5 agosto lo sblocco delle procedure sulla camionabile.
Ancora una volta sono i Comitati a smascherare il tentativo di far passare sotto silenzio un progetto distruttivo, approfittando delle vacanze estive.
Anche i Sindaci fanno finta di nulla.
Tacciono soprattutto i Sindaci leghisti di Dolo e Vigonovo, gli stessi che sulla camionabile avevano promesso le barricate.
Una beffa a questo punto lo studio di fattibilità sull’idrovia di cui parla l’assessore regionale Maurizio Conte.
CAT è già al lavoro per preparare osservazioni e ricorsi, ma lancia un appello: se si vuole scongiurare la morte della Riviera occorre uno scatto di tutta la società civile, di tutte le organizzazioni che condividono le istanze dei comitati.
Tacere significa acconsentire.
Il tentativo di far passare di nascosto l’ennesima grande opera approfittando delle vacanze estive, non passa nemmeno questa volta solo grazie all’occhio vigile dei comitati. E’ del 5 agosto infatti l’annuncio della Regione Veneto che la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale su camiobaile e Grande raccordo Anulare di Padova può riprendere il suo cammino, dopo lo stop clamoroso imposto proprio dai Comitati due anni fa.
CAT era già in allerta: dopo il via libera a Veneto City, era assai prevedibile un’accelerazione anche sugli altri progetti. Per i comitati si tratta insomma di una conferma di quanto dicono da tempo: le varie opere fanno parte di un unico grande progetto che vuole stritolare i paesi e il territorio della Riviera e del Miranese in mezzo ad un intrico pauroso di autostrade, bretelle, svincoli, e milioni di metri cubi di cemento.
Prevedibile ma non meno indecente anche il silenzio dei Sindaci locali, che dopo il penoso balletto sulla Romea Commerciale, ora sulla camionabile preferiscono non dire nulla, come se il problema non li riguardasse. Un silenzio indecente, soprattutto se a far finta di niente sono proprio quei Primi Cittadini, come i Sindaci leghisti di Dolo e di Vigonovo, che in campagna elettorale avevano promesso le barricate per impedire la costruzione di un’altra autostrada al posto dell’Idrovia Padova mare.
Ed è proprio sull’Idrovia che i cittadini stanno subendo sia il danno che la beffa: infatti mentre da un lato il Presidente Luca Zaia e l’assessore Renato Chisso sbloccano la “camionabile” in tutta fretta; dall’altro l’assessore Maurizio Conte si sbraccia sui quotidiani locali per mandare avanti lo studio di fattibilità dell’Idrovia, pur sapendo che la nuova autostrada metterà la parola fine ad ogni ipotesi di via d’acqua. D’altra parte le decine di migliaia di euro per pagare professionisti e consulenti provengono dalle tasse dei cittadini, non certo dalle tasche degli amministratori regionali.
CAT è già al lavoro per preparare le osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale, e soprattutto i ricorsi legali sulla base di numerose carenze e vizi procedurali già riscontrati.
Ma i comitati e i ricorsi da soli non bastano. Se si vuole davvero scongiurare la morte ambientale e civile del territorio rivierasco occorre che ad opporsi siano la società civile tutta, le associazioni di categoria, i sindacati, tutte le organizzazioni che con i comitati condividono un’idea diversa della pianificazione e delle relazioni sociali.
Chi tace acconsente.

Per CAT

Adone Doni 340-0020207
Mattia Donadel 338-1678008


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S. Francesco ecologista ante litteram

DALAI LAMA

DOMANDA:COSA L'HA SORPRESA DI PIU' DELL'UMANITA'?E Lui ha risposto:

"Gli uomini... perché perdono la salute per fare soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Perché pensano tanto ansiosamente al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera non riescono a vivere né il presente né il futuro. Perché vivono come non dovessero morire mai e perché muoiono come non avessero mai vissuto.