dal consiglio «blindato» di Dolo
L'assemblea vota il parere
favorevole all'accordo di programma. Il sindaco fissa un numero massimo di
persone in aula e la fa riempire da simpatizzanti del Carroccio. L'opposizione:
«E' la morte della democrazia»
DOLO (Venezia) – Veneto city sdoganato da un Consiglio comunale «blindato». E'
passata all'unanimità la ratifica dell'accordo di programma, slittata una
settimana fa a causa delle contestazioni dei commercianti della Confesercenti e
dei comitati ambientalisti. Il primo cittadino Maddalena Gottardo l'aveva
annunciato: questa volta si procede a prescindere. E così è stato. Con
un'ordinanza il sindaco aveva fissato a 49 il numero di persone che potevano
prendere parte alla seduta come pubblico. Il consiglio era fissato per le 15,
ma dalle 13 l'aula era già occupata da una quarantina di esponenti della Lega e
dai proponenti di Veneto city. Risultato? Manifestanti e giornalisti chiusi
fuori dalla sala consiliare. I rappresentanti della stampa sono stati
accompagnati (sotto scorta della polizia locale) in aula solo in un secondo
momento, giusto in tempo per assistere alla votazione del documento. File vuote
tra i banchi dell'opposizione.
«E' stata uccisa la democrazia – afferma Giorgio Gei, del gruppo consiliare “Ponte per Dolo” - hanno
bloccato l'accesso a chi non la pensa come loro, non aveva senso a questo punto
che entrassimo. Se lo votino loro Veneto city». «E' stata appaltata
un'amministrazione pubblica ai privati, quanto è successo oggi è gravissimo. La
battaglia non finisce qui, insieme ai Cat ci attiveremo subito per presentare
ricorso al Tar», ha aggiunto Alberto Polo, capogruppo del Partito democratico.
A fine votazione, la maggioranza è andata a brindare (scortata dai carabinieri)
mentre nel frattempo è continuata la manifestazione di protesta che continuerà
ad assediare il municipio fino alle 23. «Nessun impedimento antidemocratico –
ha spiegato la Gottardo – abbiamo fissato il limite a 49 persone per motivi di
sicurezza e ordine pubblico. L'aula non può ospitare più di quelle persone
indicate nell'ordinanza, non abbiamo fatto nessun tipo di ostruzione. La
settimana scorsa mi hanno impedito di parlare, questa volta il Consiglio ha
potuto votare. Dispiace che l'opposizione non abbia voluto partecipare alla seduta
e al dibattito, ma avevo dei doveri e non potevo prorogare oltre». La prossima
settimana, il governatore Luca Zaia dovrebbe già mettere la firma che darà il
via ufficiale alla fase progettuale di quello che diventerà il nuovo polo
terziario del Nordest.
Davide Tamiello
20 dicembre 2011
20 dicembre 2011
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