Ansa.it
Arrestato a.d. autostrada Venezia-Padova
Lino Brentan e' accusato di corruzione in inchiesta su tangenti
31 gennaio, 09:51
Notizie > Italia
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Lusi espulso dal gruppo Pd, Patteggiamento,
Cronologia articolo02 febbraio 2012
Un patteggiamento da un anno e due mesi di reclusione, con sospensione della pena, più la restituzione alla Margherita di circa 5 milioni, (ieri il partito lo ha espulso dal gruppo di Palazzo Madama) -
D. Lu. - Continua a leggere su IlSole24ORE.com
E' incredibili che nessuno se ne sia accorto prima degli ammanchi, mah!
Rutelli è un fesso? Bersani sa nulla?
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LA PRIMA REPUBBLICA NON E' MORTA ORA SI REPLICA CON PIU' VORACITA'.
Tutto ciò grazie al sistema di assegnazione, che consisteva per lo più nel "cottimo fiduciario"(la vecchia "trattativa privata") in cui, per asserite ragioni d'urgenza, per l'importo dei lavori da svolgere o per altre motivazioni di comodo, veniva omessa la gara, facendo ricadere la scelta sistematicamente sull'imprenditore di riferimento. In tale contesto ambientale è emersa la figura di Brentan - indicato quale "colletto bianco"garante degli accordi corruttivi - come il soggetto in grado di assicurare, agli imprenditori legati da antichi vincoli clientelari, un trattamento di riguardo negli affidamenti di lavori e consulenze. Nel realizzare tali condotte illegali, a cui corrispondevano compensi in denaro da parte degli imprenditori aggiudicatari, Brentan avrebbe fatto ricorso al frazionamento delle opere in più lotti, per ridurre l'ammontare del costo dei lavori e poterli così affidare con assegnazioni dirette, sottraendoli ai piani di programmazione, o avrebbe fatto ricorso al "cottimo fiduciario" senza che ne ricorressero i presupposti, senza interpellare quindi altre imprese e impedendo, comunque, la regolare rotazione tra le stesse. Oltre al provvedimento disposto dal gip Antonio Liguori, c'è un sequestro preventivo di 170mila euro in conti correnti, funzionale alla confisca di valori equivalenti a quello che è stato definito il "prezzo" della corruzione. «Le tangenti le ho pagate attingendo al nero dalle mie società». Così ha dichiarato ai magistrati l'imprenditore edile Silvano Benetazzo, morto alcuni mesi dopo l'arresto, che era arrivato anche ad indebitarsi per non uscire dal giro. Era coinvolto, con altri colleghi, nella 'cricca' di appalti e mazzette in provincia di Venezia, ma poi esclusi dagli affari. In questo filone di inchiesta, che ha portato stamane all'arresto dell'Ad della società autostrade Venezia-Padova Lino Brentan, sono coinvolti oltre a Benetazzo anche l'imprenditore Dario Guerrieri e il consulente Luigi Rizzo. Nomi che figurano in un'altra operazione, sempre della Guardia di finanza lagunare, che ha visto altre 5 persone finire chi in carcere e chi ai domiciliari, tra cui un funzionario della Provincia di Venezia Claudio Carlon, mentre 32 sono stati indagati a piede libero. «La figura di Brentan - ha rilevato il colonnello Renzo Nisi della Guardia di finanza - è centrale nell'inchiesta che è un segmento più ampio per un maggior approfondimento». I fatti analizzati vanno dal 2005 al 2009, per altre tangenti accertate i finanzieri non hanno potuto procedere perché gli episodi sono prescritti. Al centro dell'inchiesta tre episodi: la ristrutturazione affidata a Guerrieri degli uffici del casello di Villabona a del Centro Servizi della Provincia di Venezia per i quali sarebbero state pagate, rispettivamente tangenti per 40 mila euro (divisi equamente tra Carlon e Brentan) e 15 mila euro. E ancora a Benetazzo, considerato il capofila del gruppo, il rifacimento degli edifici della società Autostrada Venezia-Padova per 60 mila euro, versati in varie tranche; e in ultima l'affidamento a Rizzo, per una parcella di oltre un milione di euro, come consulenza dell'inquinamento acustico dietro il pagamento a Brentan di una tangente del 10% dell'importo. «Il cartello dei corrotti e corruttori - ha ricordato il generale della Guardia di finanza Marcello Ravaioli - si incontravano in Friuli Venezia Giulia e Slovenia per capire le strategie da adottare dopo l'indagine che aveva portato all'arresto di alcuni loro conoscenti e come orientare le nuove attivita». Un'inchiesta che sarebbe solo all'inizio e che promette ulteriori sviluppi stando alle parole del pm veneziano Carlo Mastelloni secondo il quale «si è trattato di un'indagine faticosa, pur trattando un solo soggetto, si è arrivati al potere, ad una sorte di cassaforte che si spera di aprire». |
Martedì 31 Gennaio 2012 - 09:54 Ultimo aggiornamento: Mercoledì 01 Febbraio - 00:33 |