Riviera del Brenta
Il territorio chiede scelte etiche
Sabato 12 marzo si tiene a Dolo la protesta dei Comitati ambiente e territorio (Cat) contro il “Bilanciere”, il piano regionale che prevede l’inserimento nel territorio rivierasco di nuove infrastrutture, tra cui la più imponente risulta essere Veneto City per il suo notevole impatto ambientale. Dalla presentazione del progetto preliminare emerge che sono previsti 620 mila metri di superfici pavimentate, destinate a edifici a uso ricettivo, istituzionale, direzionale, commerciale, ricreativo, scientifico e per servizi alle imprese. I proponenti non hanno fornito indicazioni più precise, ma sembra sia prevista l’erezione di una torre alta novanta metri, oltre alla realizzazione di strade di servizio per innervare l’area e di una nuova fermata ferroviaria, che si aggiungerà a quelle di Dolo e Vigonza-Pianiga. Si è inoltre parlato di un ospedale unico che sostituirebbe quelli esistenti a Dolo, Mirano e Noale.
Il Bilanciere dovrebbe a sua volta inserirsi in un più vasto piano territoriale che sta coinvolgendo l’intera pianura Padana in un epocale cambiamento di destinazione d’uso da area produttiva ad area di attraversamento e smistamento di merci prodotte altrove. “Milano Expò 2015” è il simbolo di questa rivoluzione culturale. Dal porto di Venezia, dove partirà la costruzione della piattaforma offshore per l’attracco di grandi navi, all’interporto di Padova, vero centro di smistamento, dal quadrante di Tessera a Veneto City, dal porto di Genova, dove giungono i container cinesi che attendono la cosiddetta linea Tav di trasporto di merci, al nodo di Novara, incrocio di corridoi, si sta disegnando un nuovo assetto territoriale.
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