CAT scrive al Governatore Luca Zaia: sull'elettrodotto Dolo-Camin la Regione rinunci al Commissario straordinario.
La manifestazione del 23 giugno a Vigonovo ha dimostrato quanto le comunità locali della Riviera del Brenta siano ostili alla soluzione aerea.
La decisione di interrare l'elettrodotto dipende ora solo dalla Regione.
CAT sarà vigile e pronto a smascherare ogni eventuale tentativo di imbrogliare la popolazione.
Sull'elettrodotto Dolo-Camin, la Giunta del Veneto ora può rinunciare al Commissario straordinario e richiedere l'interramento dei cavi a Terna.
Dopo la recente sentenza n. 215 della Corte Costituzionale con la quale viene annullata la Legge che espropriava le Regioni della propria competenza in materia di elettrodotti, il Consiglio dei Ministri si appresta ad approvare un decreto legge secondo il quale il Commissario straordinario può essere nominato solo in condizioni d’urgenza, e solo con l'accordo fra Stato e Regione.
Senza accordo tra potere centrale e periferico (da raggiungere entro trenta giorni dall’entrata in vigore del decreto) le cariche dei commissari decadono al momento della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sentenza 215.
CAT ha inviato una lettera al Governatore del Veneto Luca Zaia chiedendo esplicitamente che la regione rinunci all'accordo con lo Stato e quindi al Commissario già nominato; in questo modo infatti la Regione potrebbe riprendere in mano le redini dell'iter amministrativo del progetto e di fatto far valere il proprio peso istituzionale per ottenere l'interramento.
L'istanza formale avanzata da CAT al presidente Luca Zaia è coerente rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale, ma è anche ampiamente sostenuta da una larghissima maggioranza delle comunità locali interessate, e ora anche da una mozione regionale promossa da alcuni consiglieri di ambo gli schieramenti.
Per chi ha fatto del federalismo una bandiera, e della valorizzazione dei territori una parola d'ordine, acettare ora il Commissario significherebbe svilire l'importante segnale della manifestaione del 23 giugno a Vigonovo, un grave errore.
Infatti, la partecipazione alla serata di oltre 700 persone, 10 Sindaci di Comuni direttamente interessati e non, più di 100 tra assessori e consiglieri, esponenti di varie forze politiche, Comitati e Associazioni, ha dimostrato quanto le comunità locali della Riviera del Brenta siano determinate e compatte nel richiedere il completo interramento dell'elettrodotto.
Le tecnologie ci sono, e se costano di più, gli azionisti privati e pubblici di Terna devono adeguare i loro piani finanziari a queste condizioni, e non viceversa per i cittadini.
Ma la manifestazione di Vigonovo ha significato anche che il territorio tra Padova e Venezia non più essere considerato un corridoio di attraversamento sul quale disegnare infrastrutture e insediamenti devastanti quanto inutili, un territorio di cui poter disporre a piacimento senza nemmeno ascoltare il parere di chi lo abita.
Dopo i numerosi segnali di disponibilità a sostenere la soluzione interrata provenienti dal mondo politico e istituzionale, ora, per la nuova Giunta Regionale, è arrivato il primo banco di prova;
CAT sarà vigile e pronto a smascharare ogni eventuale tentativo di imbrogliare la popolazione, sull'elettrodotto così come su Nuova Romea, Camionabile, Veneto City.
Per CAT
Mattia Donadel 338-1678008
Adone Doni 340-0020207
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CAT Comitati Ambiente e Territorio - Riviera del Brenta e Miranese
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