CS CAT 30 LUGLIO 30-07-2011
Le uniche autostrade sostenibili sono quelle del mare
Nuova Romea: la Sindaca di Dolo è in difficoltà su Veneto City e cerca maldestramente di guadagnare tempo e distogliere l’attenzione altrove.
L’ipotesi progettuale presentata alla Conferenza dei Sindaci è debole e perdente.
Alla fine ANAS, Regione e CIPE imporranno l’innesto a Roncoduro;
ma anche se fosse a Villabona a perderci sarebbe tutto il territorio.
Una via di uscita c’è, ma amministrazioni e cittadini devono essere uniti nel sostenere l’unica vera alternativa forte e credibile: lo sviluppo del trasporto fluvio-marittimo.
L’Europa finanzia da anni le autostrade del mare, in Italia invece dominano le cricche che vivono succhiando miliardi di euro pubblici dagli appalti di “opere grandi” quanto inutili.
La nuova ipotesi progettuale per la “Romea Commerciale” proposta dalla Sindaca di Dolo viene bocciata senza appello dai Comitati di CAT, che la ritengono debole e perdente.
Debole perché non risolve i problemi di impatto ambientale e paesaggistico ma semplicemente vorrebbe spostarli da Dolo verso Venezia; e debole perché non mette minimamente in discussione un modello infrastrutturale e trasportistico vecchio e inadeguato che privilegia solo ed esclusivamente la “gomma”.
Ma si tratta anche di una proposta perdente perché i Sindaci nostrani sanno perfettamente che la Romea Commerciale, insieme alla Camionabile, al Polo Logistico e a Veneto City, è uno degli assi portanti del piano strategico regionale denominato “Bilanciere del Veneto”, e che per questo motivo la Giunta Zaia-Chisso, ANAS e CIPE imporranno l’unico tracciato dal loro punto di vista più logico e razionale, quello con innesto a Roncoduro.
I Sindaci sanno inoltre molto bene che, qualsiasi sia il tracciato, una nuova autostrada parallela alla Romea, non solo è inutile, ma porterà più traffico e soprattutto distoglierà le necessarie risorse economiche per risolvere il vero problema di oggi: la messa in sicurezza immediata della statale Romea.
Quindi, considerati questi elementi, l’idea progettuale esposta in Conferenza dei Sindaci, più che la soluzione del problema, appare più come un tentativo dell’amministrazione Dolese, della Lega e del PdL di guadagnare un po’ di tempo, vista l’enorme pressione alla quale sono sottoposti da più parti per il vergognoso avallo all’operazione “Veneto City”.
Se davvero si vuole scongiurare il pericolo “Romea Commerciale” bisogna smettere immediatamente di scaricare il peso del tracciato da un Comune all’altro, coinvolgere i cittadini, e convergere in modo compatto sull’unica vera alternativa forte e credibile: il trasporto fluvio-marittimo e ferroviario.
I soldi ci sono e anche gli appoggi: negli ultimi 3 anni l’Unione Europea ha erogato almeno 7 miliardi di euro per dare impulso alle autostrade del mare.
Quello che manca è il coraggio politico e la capacità di cambiare rotta verso un modello di gestione del territorio più sostenibile e tecnologicamente avanzato.
D’altra parte gli scandali ai quali i cittadini sono costretti ad assistere quotidianamente mostrano come le cricche politico-affaristiche che impazzano nel Bel Paese vivano e si moltiplichino succhiando miliardi di euro pubblici attraverso gli appalti di “opere grandi” quanto inutili; si tratti di Ponti, TAV, nuove “City”, o autostrade fa poca differenza: l’importante non è dare risposte ai problemi veri, ma continuare a speculare.
Per CAT
Adone Doni 340-0020207
Mattia Donadel 338-1678008
CAT Comitati Ambiente e Territorio - Riviera del Brenta e Miranese
web: www.infocat.it
mail: trabrentaegraticolato@gmail.com
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