CS CAT 08-06-2011
La Commissione Regionale VAS, capeggiata dall'ineffabile Silvano Vernizzi, colpisce ancora: niente valutazione ambientale per Veneto City.
La decisione è stata presa il 6 giugno dai commissari dopo l'analisi dello Studio Ambientale presentato dal Proff. G. Campeol, consulente di Veneto City spa.
Per i Comitati di CAT si tratta di un parere scandaloso e illegittimo che ancora una volta privilegia gli interessi privati a discapito di quelli dei cittadini.
Lo Studio Ambientale dei proponenti è infatti approssimativo, artefatto e lacunoso.
I Sindaci hanno l'obbligo di tutelare la salute dei cittadini: una loro firma in calce all'Accordo di Programma su Veneto City sarebbe un atto scellerato e da irresponsabili.
La Commissione Regionale VIA-VAS capeggiata dall'ineffabile Silvano Vernizzi colpisce ancora: Veneto City non ha bisogno della valutazione ambientale strategica.
Questa il risultato della “verifica di assoggettabilità” espresso dalla Commissione nella seduta del 6 giugno (allegato 1) sulla base dello Studio Ambientale (disponibile su richiesta) presentato dal Proff. Giovanni Campeol, docente dello IUAV a Venezia e consulente di Veneto City spa.
Un parere che i comitati di CAT giudicano scandaloso, inaccettabile, e in evidente contrasto con quanto previsto dalle norme del Testo Unico Ambientale.
Per i Comitati, la gravità di questa decisione risulta inequivocabile proprio dalla lettura della Relazione Ambientale presentata dai proponenti: un documento approssimativo, artefatto e lacunoso soprattutto per quanto riguarda gli effetti cumulativi degli impatti e i rischi per la salute umana.
Ed è proprio la questione salute pubblica ad allarmare di più i comitati: la relazione infatti conferma l'aumento esponenziale del traffico generato da Veneto City (almeno 70.000 veicoli in più al giorno), ma allo stesso tempo omette completamente ogni analisi sullo stato attuale e previsionale dell’inquinamento atmosferico e sulle conseguenze di carattere sanitario; inoltre non considera minimamente gli impatti cumulativi causati dalla “Romea Commerciale”, così come sottovaluta incredibilmente i rischi legati alla presenza di due discariche di rifiuti tossici nell'area di intervento.
Il documento dei proponenti assume addirittura toni paradossali nelle conclusioni, precisamente là dove si afferma che una trasformazione urbanistica della portata di Veneto City non comporterebbe alcun impatto negativo sull'ambiente ma solo benefici.
Il sospetto che il provvedimento della Commissione Regionale sia frutto di una decisione politica calata “dall’alto”, piuttosto che di un’attenta e scrupolosa valutazione tecnica, è molto forte, visto che nella bozza di Accordo di Programma già predisposta (dai proponenti?) si dà per scontato lo stralcio della procedura VAS.
Evidentemente il cosiddetto “filotto”, di cui parla spesso la Sindaca di Dolo riferendosi alle Giunte comunali, provinciale e regionale governate tutte da Lega e PdL, funziona molto bene quando è il momento di tutelare gli interessi delle lobby private.
I comitati di CAT si preparano ad un nuovo ricorso contro la Regione Veneto; ma intanto lanciano un monito preciso a Maddalena Gottardo e Massimo Calzavara, i Sindaci da cui dipendono le sorti del territorio rivierasco, ricordando loro che i livelli di inquinamento atmosferico locali sono già molto elevati (dati ARPAV), e che la tutela della salute pubblica costituisce preciso dovere dei Primi Cittadini (Art. 50 Testo Unico Enti Locali). A fronte di una situazione ambientale critica e per la quale andrebbero presi provvedimenti immediati, soprattutto in assenza di una seria valutazione degli impatti causati da un'operazione delle proporzioni di Veneto City, la loro firma decisiva in calce all'Accordo di Programma sarebbe oltremodo un atto scellerato e da irresponsabili, perseguibile penalmente.
Per CAT
Mattia Donadel 338-1678008
Adone Doni 340-0020207
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CAT Comitati Ambiente e Territorio - Riviera del Brenta e Miranese
web: www.infocat.it
mail: trabrentaegraticolato@gmail.com
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