COMUNICATO STAMPA CAT 15/12/2010
Veneto City Green: all’Ing. Endrizzi e soci basta qualche effetto speciale e una spruzzata di “verde” per confezionare un vero e proprio “pacco” natalizio.
Dopo il giro di vite su Romea Commerciale, Camionabile e elettrodotto, i Sindaci di Dolo e Pianiga hanno una grande responsabilità: fermare Veneto City significherebbe ostacolare pesantemente “Bilanciere Veneto”, il progetto strategico della regione Veneto che distruggerebbe il territorio tra Padova e Venezia.
I Comitati di CAT non ci stanno e rilanciano: fermare la cementificazione si può come insegna Domenico Finiguerra Sindaco del primo Comune d’Italia a consumo a zero di suolo.
Sulla nuova versione “green” di Veneto City presentata ieri a Dolo dall’Ing. Endrizzi e soci, i Comitati di CAT hanno le idee chiare: si tratta solo di un “pacco” natalizio confezionato con effetti speciali e pennellate di “verde”. Veneto City è e rimane una speculazione immobiliare dagli effetti distruttivi. La pochezza di dati e informazioni sul genere di attività che dovrebbero insediarsi, così come l’assenza di dati sui flussi di traffico e sulle ricadute ambientali non fanno altro che confermare la pericolosa ambiguità dei proponenti.
I comitati avvertono: i Sindaci di Dolo e di Pianiga hanno una grande responsabilità perché avvallare Veneto City significa dire di sì anche alla Camionabile e alla Romea Commerciale; bloccare Veneto City significherebbe invece far deragliare il “Bilanciere Veneto”, il folle progetto della Regione Veneto fatto di cemento e autostrade che distruggerebbe completamente Riviera e Miranese.
Le due amministrazioni rivierasche se vogliono possono bloccare questo disegno, ma dovranno avere il coraggio di rinunciare alla tentazione di svendere il territorio in cambio degli introiti derivati dall’ICI e dagli oneri di urbanizzazione; introiti per altro illusori visto che nel conto non vengono mai considerate le ingenti somme di denaro pubblico spese per fronteggiare i disastri dovuti alla cementificazione, come insegnano le recenti alluvioni. Ma l’entusiasmo dimostrato dal Sindaco di Pianiga e il possibilismo di quello di Dolo dimostrano che forse la lezione non è bastata.
Non c’è nessuna norma che vieta di rivedere le destinazioni d’uso contenute nei Piani Norma 4 e 5, tanto più che proprio il Comune di Dolo ha già avviato le procedure per il PAT. I Sindaci sono avvisati: se c’è la volontà politica il consumo di suolo si può fermare subito, come insegna l’esperienza di Domenico Finiguerra primo cittadino del Comune di Cassinetta di Lugangnano.
Se proprio c’è bisogno del nuovo “Polo del Terziario avanzato”, si faccia un investimento strategico sulle aree dimesse di Porto Marghera bonificandole e riqualificandole invece di perseverare nella distruzione di un territorio già ampiamente ferito. Per la Riviera e il Miranese si punti invece sul recupero ambientale e sulla valorizzazione del patrimonio storico-paesaggistico a cominciare dalla creazione di un grande Parco del Graticolato Romano.
Per CAT
Mattia Donadel 338-1678008
Adone Doni 340-0020207
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CAT Comitati Ambiente e Territorio - Riviera del Brenta e Miranese
CAT Comitati Ambiente e Territorio - Riviera del Brenta e Miranese
Il nuovo corso del potere in Italia