le banche e il potere

USIAMO GLI SCEC -

BISOGNA CONOSCERE I MOTIVI DI TANTO DISSENSO ALLA TAV TORINO-LIONE

domenica 23 gennaio 2011

LE RAGIONI DELLA VIA D'ACQUA PADOVA-VENEZIA

Venerdi 28 gennaio alle ore 15,30
presso la sala convegni della
Camera di Commercio in Piazza Insurrezione (2° piano)
sul tema
"L'IDROVIA PADOVA-VENEZIA
TORNA DI ATTUALITA' ?"
I relatori e gli aspetti specifici affrontati da ognuno, saranno:
LINO SCALCO - breve "storia" dell'idrovia
MAURIZIO MISTRI - inquadramento economico
LUIGI D'ALPAOS - gli aspetti idraulici
ZENO DAGOSTINO - gli aspetti trasportistici
Seguiranno interventi liberi da parte dei rappresentanti delle istituzioni, degli enti e delle
associazioni direttamente od indirettamente coinvolte nel tema. Saranno invitati
naturalmente anche i rappresentanti dei partiti. Coordinerà il dibattito il nostro socio e
presidente del terziario avanzato di Confindustria Veneto GIANNI POTTI. La chiusura dei
lavori è prevista per le ore 18,30 circa.
Lo scopo del convegno è quello di consentire una serena riflessione a 360° su un tema solo
apparentemente conosciuto, rispetto al quale le tre tesi finora emerse sostengono
rispettivamente che l’idrovia:
1. Serve oltre che come scolmatore, anche come via di trasporto non solo d'acqua ma anche
su gomma (camionabile su una sponda) e su rotaia (linea ferroviaria sull'altra sponda);
2. Serve solo come scolmatore;
3. Non va fatta perché costa troppo in rapporto ai benefici.
La nostra città ha assistito un po' troppo spesso a dibattiti improduttivi sulle grandi opere e,
quindi, tenuto conto che la globalizzazione non consente più di perdere tempo e nemmeno di
sprecare risorse, il convegno del 28 gennaio - prescindendo da qualsiasi tesi aprioristica -
vorrebbe cercare di fornire un contributo di chiarezza ai decisori finali, in modo che se si
giunge alla conclusione che l'idrovia è utile (o magari addirittura indispensabile), si trovino
le risorse attraverso un impegno (come suol dirsi in questi casi in cui i tempi di realizzazione
vanno oltre la legislatura) "bipartisan"; altrimenti, tanto vale lasciar perdere definitivamente
l'argomento...
Confidando in una folta presenza, porgiamo a tutti i più cordiali saluti
IL DIRETTIVO

mercoledì 19 gennaio 2011

QUANDO LA POLITICA DIVENTA MERETRICE.

INOLTRO IL COMUNICATO STAMPA CHE RIFONDAZIONE COMUNISTA HA EMESSO
SUBITO DOPO IL VOTO CONTRARIO IN VII^ COMMISSIONE REGIONALE.
VIENE CIOE' BOCCIATA L'IDEA STESSA DI FINANZIARE LO STUDIO DI FATTIBILITA'
DEL CANALE IDROVIARIO, NONOSTANTE I TECNICI DEL BILANCIO AVESSERO
TROVATO 250.000 EURO.
QUESTA E' UNA SCELTA POLITICA !
GLI ALLUVIONATI NON POTRANNO NON ESSERNE PRIMA O POI INFORMATI E.....
RABBRIVIDIRE.
E NOI CON LORO !
saluti
C.Crotti
************
COMUNICATO STAMPA DEL 18 GENNAIO 2011
IDROVIA PADOVA-MARE. IN COMMISSIONE LEGA E PDL VOLTAGABBANA: CON IL
BILANCIO 2011 IL CONSIGLIO REGIONALE ASSICURI LE RISORSE PER LA
PROGETTAZIONE DELL’IDROVIA PADOVA-MARE
In sede di approvazione del bilancio di assestamento per il 2010, lo scorso 23 novembre, il
Consiglio Regionale ha approvato un ordine del giorno che impegnava la Giunta Regionale, “a
prevedere nel prossimo disegno di legge relativo alla legge finanziaria regionale per il 2011 lo
stanziamento per la realizzazione di uno studio di fattibilità e di un progetto preliminare di massima
per il completamento dell’idrovia Padova-Mare verificando il suo utilizzo come canale navigabile e
come invaso e canale scolmatore del bacino Brenta-Bacchiglione” (VEDI SOTTO).
Nella proposta di bilancio 2011 fatta dalla Giunta non c’è traccia di questo impegno.
Nel corso dell’audizione odierna in settima commissione ambiente con l’Associazione
Salvaguardia idraulica del territorio padovano e veneziano” sono risultati evidenti i benefici che
deriverebbero dal completamento del canale navigabile Padova - Mare, sia dal punto di vista
trasportistico che sanitario.
Il presidente dell’Associazione ha chiesto altresì al presidente della commissione di inserire le
risorse finanziarie per la progettazione come era stato approvato dal Consiglio regionale nello
scorso novembre con un solo voto contrario. La maggioranza ha fatto finta di niente e
l’emendamento che proponeva di destinare 250.000 euro per la progettazione dell’Idrovia è stato
proposto e votato unicamente dall’opposizione mentre Lega e PDL hanno votato contro da perfetti
voltagabbana.
Completare l’idrovia, significa puntare ad uno sviluppo economico maggiormente compatibile con
ambiente e la qualità della vita, improntato ad una integrazione fra le zone industriali di Padova e
Marghera e ad un sistema logistico integrato fra le realtà fluvio-marittime e portuali di Padova,
Venezia e Chioggia.
Una prospettiva di grande strategia che può consentire al nostro sistema economico regionale di
essere competitivo su scala nazionale ed internazionale.
Per questo si deve continuare la battaglia per avviare la progettazione dell’idrovia Padova-Mare: la
battaglia della Federazione della Sinistra Veneta continuerà nelle prossime settimane in aula in
fase di approvazione del bilancio 2011.
Pietrangelo Pettenò
Consigliere Regionale Federazione della Sinistra Veneta PRC Sinistra Europea
Di seguito l’o.d.g votato in data 23 novembre 2010 (e disatteso oggi dalla maggioranza).
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
IX LEGISLATURA
25ª Seduta pubblica – Martedì 23 novembre 2010
Deliberazione n. 63
prot. n. 20331
OGGETTO: ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAI CONSIGLIERI PETTENÒ, FURLANETTO,
MAROTTA, LARONI, PERARO E BOTTACIN RELATIVO A “SIANO STANZIATE LE RISORSE PER
LA REALIZZAZIONE DI UNO STUDIO DI FATTIBILITÀ E DI UN PROGETTO PRELIMINARE DI
MASSIMA PER IL COMPLETAMENTO DELL’IDROVIA PADOVA-MARE” IN OCCASIONE
DELL’ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A “ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI
PREVISIONE DELLA REGIONE PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2010”. (Progetto di legge n. 103)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
PRESO ATTO del tragico bilancio dell’alluvione che ha colpito il territorio padovano all’inizio del mese di
novembre in cui migliaia di cittadini hanno visto distrutta la loro casa ed i beni essenziali alla loro esistenza;
DATO CHE:
- il grido d’allarme sul rischio idraulico, a cui sono soggetti il Comune e la Provincia di Padova, era stato anche
recentemente confermato da autorevoli studiosi, che con precise simulazioni, avevano elaborato una serie di mappe
del territorio indicando i nefasti effetti che avrebbero prodotto eventi climatici analoghi a quelli registrati nel novembre
1966;
- tra le conseguenze più drammatiche si annoverano l’esondazione del Piovego all’altezza di Noventa
Padovana, con conseguente allagamento di tutti i quartieri nord della città di Padova; altre probabili aree di
esondazione sarebbero quelle attraversate dal Brenta (nei comuni di Vigonovo, Campolongo e Piove di Sacco) e dal
Roncajette (Ponte San Nicolò, Casalserugo, Bovolenta);
- gli stessi luminari indicano come valida soluzione al rischio idraulico nel padovano il completamento dell’idrovia
Padova-Mare, opera realizzata solo in parte ed abbandonata a seguito di apposita legge regionale del 1985;
- con la realizzazione di questa importante via d’acqua, il rischio di piene eccezionali e allagamenti verrebbe
fortemente ridimensionato, con beneficio evidente per il territorio e le popolazioni;
VISTO INOLTRE CHE:
- l’idea nata negli anni sessanta del secolo scorso di un canale navigabile su cui possano transitare le merci
dalla laguna veneta all’entroterra padovano è ancora attuale e rappresenta una grande occasione di crescita per lo
sviluppo dell’intera Regione;
- l’idrovia, per essere adeguata agli attuali standard europei, dovrebbe essere ingrandita e cambiare di classe
passando dalla quarta alla quinta, stante la maggior dimensione delle chiatte fluvio-marittime che passerebbero da una
capacità di 60 TEU a 225 TEU;
- il completamento dell’opera consentirebbe la possibilità di trasferire via acqua direttamente all’interporto di
Padova oltre 5 milioni di merci che oggi viaggiano da Venezia a Padova via strada e ferrovia, per un totale di oltre
245.000 containers TEU, con grande beneficio per l’economia e l’ambiente;
CONSIDERATE le direttive dell’Unione europea che vedono come priorità la riduzione del trasporto su gomma
a favore del trasporto merci ferroviario e della navigazione marittima interna;
ciò premesso,
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a prevedere nel prossimo disegno di legge relativo alla legge finanziaria regionale per il 2011 lo stanziamento per la
realizzazione di uno studio di fattibilità e di un progetto preliminare di massima per il completamento dell’idrovia
Padova-Mare verificando il suo utilizzo come canale navigabile e come invaso e canale scolmatore del bacino Brenta-
Bacchiglione.
Assegnati n. 60
Presenti-votanti n. 54
Voti favorevoli n. 51
Voti contrari n. 1
Astenuti n. 2

QUANDO IL PORTAFOGLIO E' PIU' IMPORTANTE DELLA RAGIONE

----Messaggio originale----
Da: trabrentaegraticolato@gmail.com
Data: 19/01/2011 9.04
A:
Ogg: Rassegna stampa CAT: Petrini sul consumo di suolo

Giriamo di seguito interessante articolo di CARLO PETRINI (Presidente SlowFood), da "La Repubblica" del 18 gennaio 2011.
In 15 anni edificati tre milioni di ettari di territorio, l'equivalente di Lazio e Abruzzo messi insieme. E con il piano casa il processo ha avuto un'accelerazione. Appello per fermare lo scempio del paesaggio, prima che sia troppo tardi ...
Visto che in tv i plastici per raccontare i crimini più efferati sembrano diventati irrinunciabili, vorrei allora proporne uno di sicuro interesse: una riproduzione in scala dell'Italia, un'enorme scena del delitto. Le armi sono il cemento di capannoni, centri commerciali, speculazioni edilizie e molti impianti per produrre energia, rinnovabile e non; i moventi sono la stupidità e l'avidità; gli assassini tutti quelli che hanno responsabilità nel dire di sì; i complici coloro che non dicono di no; le vittime infine gli abitanti del nostro Paese, soprattutto quelli di domani.
I dati certi su cui fare affidamento sono pochi, non sempre concordanti per via dei diversi metodi di misurazione utilizzati, ma tutti ci parlano in maniera univoca di un consumo impressionante del territorio italiano. Stiamo compromettendo per sempre un bene comune, perché anche la proprietà privata del terreno non dà automaticamente diritto di poterlo distruggere e sottrarlo così alle generazioni future. Circa due anni fa su queste pagine riportavamo che l'equivalente della superficie di Lazio e Abruzzo messi insieme, più di 3 milioni di ettari liberi da costruzioni e infrastrutture, era sparita in soli 15 anni, dal 1990 al 2005. Dal 1950 abbiamo perso il 40% della superficie libera, con picchi regionali che ci parlano, secondo i dati del Centro di Ricerca sul Consumo di Suolo, di una Liguria ridotta della metà, di una Lombardia che ha visto ogni giorno, dal 1999 al 2007, costruire un'area equivalente sei volte a Piazza uomo a Milano. E non finisce qui: in Emilia Romagna dal 1976 al 2003 ogni giorno si è consumato suolo per una quantità di dodici volte piazza Maggiore a Bologna; in Friuli Venezia Giulia dal 1980 al 2000 tre Piazze Unità d'Italia a Trieste al giorno. E la maggior parte di questi terreni erano destinati all'agricoltura. Per tornare ai dati complessivi, dal 1990 al 2005 si sono superati i due milioni di ettari di terreni agricoli morti o coperti di cemento.

mercoledì 12 gennaio 2011

Lettera di Patrizia Gentilini, oncologa.
"Con il recente scandalo di polli e uova tedesche alla diossina ritorna il problema della sicurezza alimentare (... le mozzarelle campane, le pecore pugliesi, i suini irlandesi) che però rischia di passare come una notizia fra le tante. Col termine diossina si intende la TCDD, nota come “diossina di Seveso” dopo l'incidente del 1976, pericolosa a dosi infinitesimali (miliardesimi di milligrammo), è stata definita la sostanza più pericolosa conosciuta; affini a questa molecola ve ne sono centinaia per cui si parla genericamente di "diossine". Sono molecole persistenti nell’ambiente, la cui assunzione avviene per il 90% per via alimentare: pesce, latte, carne, uova e formaggi. Le diossine sono trasmesse dalla madre al feto durante la gestazione e l'allattamento. Dagli studi risulta che in Italia un lattante di 5 kg assume diossine da alcune decine fino a centinaia di volte superiori al limite massimo dell'UE.
Le diossine rientrano nel gruppo degli interferenti endocrini. L’esposizione a diossine è correlata allo sviluppo di tumori (*). Trattandosi di sostanze così pericolose nel 2004 è stata stilata a Stoccolma una convenzione da 120 Paesi, fra cui l’Italia, per vietare la produzione intenzionale ed imporre la riduzione di quella non voluta. Peccato che il nostro Paese sia stato l'unico a non averla ratificata!
Le diossine si formano in particolari condizioni di temperatura in presenza di cloro. Ogni processo di combustione, in particolare di plastiche, porta alla loro formazione, e sono presenti nei fumi e nelle ceneri degli inceneritori. Le uova alla diossina vengono fatte risalire alla somministrazione di mangimi contaminati da oli industriali ed altri inquinanti agli animali, ma questo oscura il fatto che nel 2005, nella stessa regione ( Bassa Sassonia), si era evidenziata una contaminazione oltre i limiti consentiti di ben il 28% di polli allevati all'aperto - quindi polli "ruspanti", che consideriamo sicuri perchè allevati in modo "naturale". La Bassa Sassonia è caratterizzata da acciaierie ed inceneritori. Parlare di mangimi e non delle ricadute delle diossine non mette a fuoco le conseguenze di uno "sviluppo" industriale dissennato. Aver distrutto la civiltà contadina, avvelenato il territorio con pesticidi e permesso impianti assurdi ed inquinanti come gli inceneritori arreca incalcolabili danni all’ambiente e alla salute e mina la possibilità stessa di sopravvivenza delle generazioni future.
I dati relativi all'agricoltura europea mostrano come l'Italia è destinata al fallimento anche dal punto di vista agricolo che dovrebbe rappresentare l'eccellenza nel nostro Paese. L' andamento dei redditi agrari del 2010 sul 2009 è: EU +12.3, Danimarca +54.8, Olanda +32, Francia +31, Germania +23, Spagna +7, Italia -3.3 (con calo della superficie agricola di 19.200 kmq negli ultimi 10 anni). Dobbiamo riconoscere il fallimento del modello di sviluppo attuale che non si cura delle conseguenze delle proprie scelte ed è arrivato a contaminare le basi dell'alimentazione inquinando anche l'alimento più prezioso al mondo: il latte materno!" Patrizia Gentilini - Presidente Associazione Medici per l'Ambiente ISDE Forlì
Promuovi la raccolta differenziata ed elimina gli inceneritori! Contatta la Lista Civica o il Meet up più vicino a te.
(*) Per la TCDD, linfomi, sarcomi, tumori a fegato, mammella, polmone, colon) e a disturbi riproduttivi, endometriosi, anomalie dello sviluppo cerebrale, diabete, malattie della tiroide, danni polmonari, metabolici, cardiovascolari, epatici, cutanei e deficit del sistema immunitario.


martedì 11 gennaio 2011

S. Francesco ecologista ante litteram

DALAI LAMA

DOMANDA:COSA L'HA SORPRESA DI PIU' DELL'UMANITA'?E Lui ha risposto:

"Gli uomini... perché perdono la salute per fare soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Perché pensano tanto ansiosamente al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera non riescono a vivere né il presente né il futuro. Perché vivono come non dovessero morire mai e perché muoiono come non avessero mai vissuto.